Nel presente documento vengono indicate le più importanti iniziative pianificate nel primo anno per la concreta realizzazione de “La mia Agenda per l’Europa” della Presidente von der Leyen, focalizzate sulle 6 sfide prioritaria (headline ambitions) delineate nelle sue Linee-Guida Politiche, con riferimento specifico agli indirizzi indicati nella sezione Un’Unione dell’Uguaglianza.
Questa tabella di marcia/roadmap delle iniziative per un rilancio senza precedenti delle tematiche di “Un’Unione all’insegna della Parità” e dei diritti umani, prevedeva l’adozione entro il 1° trimestre di:
> Strategia per la Parità di Genere 2020-2025, Comunicazione COM 2020/152 (non legislativa)
> Piano di Azione su Diritti Umani e Democrazia 2020-2024, Joint Communication JOIN 2020/5 (legislativa e non legislativa),
A seguire nel 4° trimestre:
> Misure vincolanti sulla trasparenza retributiva (gender pay-gap) (legislativa)
> Strategia per l’uguaglianza delle persone LGBT
> Framework per l’Uguaglianza e le Strategie Inclusive per i Rom (non legislativa)
> Piano di Azione su Uguaglianza di Genere e Affermazione delle Donne nelle relazioni esterne 2021-2025, (non legislativa)
> Strategia per l’Implementazione della Carta dei Diritti Fondamentali (non legislativa)
> Strategia per la Parità di Genere 2020-2025, COM 2020/152 – Nel 25° anniversario della adozione del primo impegno universale Beijing Declaration and Platform for Action, e prendendo atto della lentezza dei progressi registrati nel EU Gender Equality Index 2019 del EU Institute for Gender Equality-EIGE, la Strategia delinea gli obiettivi politici e le azioni chiave per il periodo. Si basa su un duplice approccio: misure mirate per raggiungere l’uguaglianza di genere e un rafforzamento del gender mainstreaming con l’integrazione sistematica di questa prospettiva nello sviluppo delle politiche UE usando la intersezionalità come principio trasversale, per analizzare come la combinazione del genere con altre caratteristiche personali -etnia, disabilità, religione, orientamento sessuale- possa contribuire a esperienze uniche di discriminazione.
– 1. Liberarsi dalla violenza e dagli stereotipi.
– 1.1 Porre fine alla violenza basata sul genere, rendendo pienamente operativa la Istanbul Convention ed estendendo l’area degli Eurocrimes con la proposta di misure supplementari per prevenire e combattere forma specifiche di violenza di genere comprese molestie sessuali/harassment, mutilazioni genitali e abuso delle donne. Con particolare riferimento al contesto lavorativo, la Commissione incoraggia gli Stati membri a ratificare la Convenzione (n. 190) per combattere la violenza e le molestie nel mondo del lavoro della Organizzazione Internazionale del Lavoro-OIL.
– 1-2 Combattere gli stereotipi di genere, che limitano le aspirazioni e le scelte femminili, affrontando anche con il nuovo programma Horizon il rischio che l’applicazione della Intelligenza Artificiale-AI possa intensificare le disuguaglianze di genere, con un invito alle donne a partecipare allo sviluppo della AI come ricercatrici, programmatrici, utenti. La Commissione lancerà, in collaborazione con gli Stati membri, una campagna di comunicazione per combattere gli stereotipi di genere in tutte le sfere di vita con un approccio intersettoriale e un focus speciale per l’impegno giovanile.
– 2. Realizzarsi in una economia basata sulla parità di genere.
– 2.1 Colmare il divario di genere nel mercato del lavoro. La Commissione seguirà attentamente il recepimento entro il 2022 e la corretta implementazione della Direttiva 2019/1158 su Equilibrio Tra Attività Professionale e Vita Familiare, che introduce standard minimi di flessibilità di lavoro, congedi parentali e promuove una eguale condivisione degli oneri di cura, incoraggiando gli Stati membri ad andare oltre questo livello base. Le sfide nell’uguaglianza di genere verranno monitorate attraverso il Semestre Europeo, in particolare per le dimensioni mercato del lavoro, inclusione sociale ed educazione. Con il Quadro di Valutazione della Situazione Sociale/Social Scoreboard verranno monitorati i Principi 2, 3, 9 (work-life balance), 11, 15, 18 del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali; mentre le Relazioni Nazionali contribuiranno a seguire il raggiungimento degli SDG, in particolare l’SDG 5 Uguaglianza di Genere e come le politiche economiche e occupazionali possano assecondarle. Inoltre la Commissione elaborerà per gli Stati membri degli orientamenti su come le politiche fiscali nazionali possano impattare sugli incentivi o disincentivi finanziari per le persone che costituiscono la seconda fonte di reddito familiare/second earners. Infine la Politica di Coesione UE facilita l’imprenditorialità femminile e l’uguaglianza di genere in settori tradizionalmente dominati dagli uomini, con misure mirate sviluppate nell’ambito del Horizon “European Innovation Fund” per favorire la loro partecipazione, oltre a supportare attraverso il “InvestEU Programme” i fondi di private equity e venture capital che investono in portafogli diversificati per genere.
– 2. 2 Raggiungere la parità di genere nella partecipazione ai diversi settori dell’economia. Un aggiornato Piano di Azione sulla Educazione Digitale e la implementazione della “Dichiarazione Ministeriale di impegno su Donne nel Digitale”, sono rivolte ad affrontare il paradosso di una situazione in cui le donne rappresentano soltanto il 17% delle persone impegnate in studi e professioni ICT. L'”Agenda aggiornata delle Competenze per l’Europa” e la proposta di “Raccomandazioni del Consiglio su Educazione e Formazione Professionale“ serviranno a superare segregazione orizzontale, stereotipi e differenze di genere in educazione e formazione.
– 2.3 Affrontare il problema del divario retributivo e pensionistico di genere. L’introduzione di Misure vincolanti sulla trasparenza retributiva entro fine 2020 servirà a superare le difficoltà per le donne di provare di essere sottopagate a causa di una inadeguata disponibilità di informazione sui livelli retributivi. La Commissione ha condotto una approfondita valutazione del Quadro attualmente in vigore sull’applicazione del principio di parità di retribuzione per eguale lavoro o lavoro di eguale valore (Direttiva 2006/54 e COM 2020/101 Rapporto sulla implementazione del Piano di Azione 2017-2019 su gender pay-gap) e lancerà anche un ampio ed inclusivo processo di consultazione in merito con il pubblico, gli Stati membri, le parti sociali.
– 2.4 Colmare il divario di genere nell’assistenza familiare. La Commissione proporrà di rivedere i Barcelona Targets per la fornitura di servizi educativi per la prima infanzia, favorendo un processo di convergenza verso l’alto degli Stati membri che sono rimasti indietro, e continuerà a supportarli nel rendere disponibili e accessibili servizi di qualità attraverso Fondo Sociale Europeo Plus, Fondo di Sviluppo Regionale Europeo, InvestEU Programme. Inoltre la proposta nel 2021 della Child Guarantee sarà focalizzata sulle principali barriere che impediscono l’accesso dei bambini ai servizi necessari per il loro benessere e sviluppo personale, al fine di rompere il ciclo vizioso della povertà e ridurre le disuguaglianze.
– 3. Svolgere in pari misura ruoli dirigenziali nella società.
– 3.1 Conseguire parità di genere a livello decisionale e politico. Disporre di un ampio ventaglio di talenti e competenze contribuisce a migliorare il processo decisionale e la governance societaria. Malgrado il progresso realizzato in alcuni paesi (tra cui l’Italia), le donne restano sotto-rappresentate nelle posizioni decisionali delle imprese, e la Commissione promuoverà l’adozione di una “Direttiva per migliorare le quote di genere nei consigli di amministrazione delle società” (minimo di 40% dei consiglieri non esecutivi al genere meno rappresentato). In parallelo la Commissione faciliterà lo scambio di buone pratiche, anche attraverso la EU Platform of Diversity Charters, e supporterà gli Stati membri nello sviluppo di strategie per aumentare il numero di donne in posizioni decisionali attraverso il “Programma di Apprendimento reciproco in materia di parità di genere” e la divulgazione delle analisi sui trend di rappresentanza svolte dal European Institute for Gender Equality-EIGE.
– 4. Integrare la dimensione di genere e promuovere una prospettiva intersezionale nelle politiche UE, che sarà agevolata dalla nomina della prima Commissaria per l’Uguaglianza, con un portafoglio autonomo, Helena Dalli. E dalla creazione di un Task force per la Parità, composta dai rappresentanti di tutti i Servizi della Commissione, per garantire l’attuazione della integrazione di questo principio a livello sia operativo che teorico. Inoltre in tutte le politiche della UE si affronterà l’aspetto della intersezionalità tra il genere e le altre cause di discriminazione (es donne migranti con disabilità). I prossimi “Piani di Azione per l’Integrazione ed Inclusione” e i “Quadri/framework Strategici UE” riguardanti la disabilità, le persone LGBT+ e l’inclusione dei Rom saranno collegati a questa strategia, oltre che tra di loro.
– 5 Finanziare azioni che consentano di compiere passi avanti in materia di Parità di Genere. Le proposte della Commissione relative al Quadro Finanziario Pluriennale-QFP assicurano l’integrazione della dimensione di Genere nei vari strumenti di finanziamento: Fondo Sociale Europeo Plus, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, Europa Creativa, InvestEU programme… La proposta di Regolamento recante “Disposizioni Comuni” prevede condizionalità abilitanti specifiche, che impongono ad uno Stato membro di disporre di un Quadro Strategico Nazionale per la Parità di Genere quale presupposto essenziale per l’utilizzo dei fondi nel quadro degli investimenti miranti a migliorare l’uguaglianza di Genere nel mondo del lavoro, l’equilibrio tra attività professionali e vita familiare, o le infrastrutture per l’infanzia. Gli orientamenti della Commissione in materia di appalti pubblici socialmente responsabili lotteranno contro la discriminazione e promuoveranno la parità di Genere nelle gare pubbliche.
– 6. Affrontare il problema della Parità di Genere e dell’Emancipazione Femminile a livello mondiale. La Commissione continuerà a promuovere attivamente la Parità di Genere nell’ambito delle sue politiche di commercio internazionale e si avvarrà del Piano di Investimenti Esterni per promuovere l’imprenditorialità femminile e la partecipazione al mondo del lavoro.
LAVORARE INSIEME PER UN’EUROPA GARANTE DELLA PARITÀ DI GENERE. Raggiungere l’uguaglianza di Genere è una responsabilità congiunta, che richiede la collaborazione e l’intervento di tutte le Istituzioni/Agenzie UE e gli Stati membri, in partnership con società civile, organizzazioni femminili, settore privato e parti sociali.